Il giorno dell’Anagoghia

Anticamente il 25 ottobre ad Erice segnava la fine della bella stagione e l’inizio dell’inverno. Questo era il giorno dell’Anagoghia, quando si rinnovava il rito del volo delle colombe verso mare. In questa data il portone del Tempio della dea Venere veniva chiuso per la pausa invernale. Con un preciso rituale. La riapertura del grande Santuario, tra i più importanti e famosi nel Mediterraneo in epoca pagana, avveniva in occasione della Katagoghia, il 23 aprile, momento che segnava invece il ritorno delle colombe dal mare, precisamente dal Nord Africa dove passavano i mesi più freddi dell’anno. Ed anche questo appuntamento, tra i ritmi della natura e le credenze legate al culto della dea Venere, era scandito da un preciso cerimoniale da parte delle ierodule, le sacerdotesse di Venere.
Queste due giornate segnavano l’inizio e al fine delle stagioni, che anticamente erano solo due, la primavera e l’autunno sono state introdotte successivamente, attraverso il volo delle colombe ed il culto della dea dell’amore, che era anche la protettrice di chi andava per mare
Ed allora i collegamenti con la vicina Cartagine avvenivano via mare. Un motivo in più per aggraziarsi la dea della bellezza. Tra l’altro dalla rocca del Tempio di Venere, un fuoco sempre acceso indicava la rotta ai naviganti. La stessa rotta che facevano le colombe due volte l’anno. Ma prima della lunga traversata per invernale nel Canale di Sicilia, le colombe sacre alla dea Venere passavano dalla Colombaia, per una breve sosta.
Da qui, volando sopra il mare, raggiungevano il tempio di Sicca Venerea, nel Nord Africa, vicino Cartagine, quindi nell’altra sponda del Mediterraneo. Da sempre unite. E per secoli lo sono state all’insegna del volo delle colombe, identificate con Venere nei suoi spostamenti da e verso il mare. Dalla montagna della dea al nord Africa. E viceversa. Ogni sei mesi. Dalla “staciuni” a “u mmerno”. E da “u mmerno” alla “staciuni”. Oggi, però, non sembra proprio che l’inverno sia alle porte. Tutt’altro. Chissà cosa avrebbero fatto le colombe della dea due mila e passa anni da con un tempo così soleggiato e caldo… Forse se ne sarebbero rimaste ad Erice nel loro bel Tempio…
Mario Torrente