Il cammino della Trasversale Sicula

di Mario Torrente

Questo meraviglioso e antichissimo itinerario tutto siciliano, con i suoi 650 chilometri, è lungo quasi quanto il cammino di Santiago. Va da Mozia a Kamarina con un tempo di percorrenza media di poco più di 40 giorni suddiviso in 38 tappe. Da questo cammino è passata la plurimillenaria storia della Sicilia, assieme alle sue culture, le idee, gli uomini e le donne che hanno fatto vivere l’isola ma anche i tanti prodotti che hanno generato economia e commerci, come il sale, il grano, l’olio, il vino e lo zolfo. Ma il percorso attraversa anche qualcosa come 271 mila ettari di natura protetta incontrando più di cento specie floreali e faunistiche enedemiche. Per non parlare delle tradizioni e di tutte le peculiarità dei borghi e dei centri che si incontrano passo dopo passo. Semplicemente strada facendo con lo zaino in spalla, attraversando 8 province, 55 comuni, 6 parchi archeologici, 47 siti di interesse storico-archeologico e 7 Riserve naturali.

La Trasversale Sicula è davvero un tuffo nella sicilianità, in un viaggio indietro nel tempo di oltre 2500 anni, dalle Terre degli Elimi e dei Punici in Sicilia occidentale fino a quelle che furono le colonie greche nel versante orientale. Questo cammino è stato tracciato tra il 2016 ed il 2017 dall’associazione “Trasversale Sicula” seguendo gli studi degli archeologi Biagio Pace e Giovanni Uggeri. E tra le tappe, nel Trapanese, oltre Mozia ci sono Erice, la Riserva delle Saline e Dattilo, con la sua obbligatoria sosta cannolo. Perchè camminare in Sicilia significa anche coglierne tutte le bontà ed i sapori della tavola. Dolci compresi. Come ad Erice, dove il selciato del borgo medievale segue anche i profumi della pasticceria conventuale. Anche perchè, dopo la risalita bisogna pur ricaricare le energie.

Il percorso per il Monte passa poi per antiche mulattiere e sentieri, come quello di Sant’Anna, il cui tracciato risalirebbe alla prima guerra punica tra Romani e Cartaginesi, o per la scala soprana e quella sottana, da dove passava il quadro della Madonna di Custonaci, proseguendo per il versante di Porta Castellammare e continuare, da Caposcale e Valderice, verso Dattilo. Incrociando meravigliosi paesaggi tra mare, campagna e montagna. Con tutto il carico di storia, leggenda, mito e racconto che questa terra sa offrire assieme al suo immenso patrimonio di bellezza, tradizione e cultura.