Sui passi dei Trasporti della Madonna di Custonaci

di Mario Torrente 

Monte Erice offre una miriade di cammini. C’è davvero l’imbarazzo della scelta, tra itinerari storici, panoramici, naturalistici, archeologici e religiosi. Solo qui in un sol colpo si incrocia un patrimonio immenso. Tra i percorsi più belli, uno dei miei preferiti e poco battuto, c’è il sentiero che dalla Casazza (qui anticamente c’era la chiesa di Santu Lucca – San Luca) scende verso la Scala Soprana e che arriva a Sant’Ippolito, una delle più antiche ed importanti chiese rupestri che arricchiscono i cammini del Monte. Da questo “violo” (I Muntisi chiamano così i loro sentiero) per secoli è passata la cassa con al suo interno il quadro della Madonna di Custonaci durante i suoi trasporti da e per Erice. Da qui per cinque secoli è passata l’immagine di Maria Santissima, patrona di tutto l’Agroericino, portata a spalla ed a piedi scalzi dai fedeli.

Il corteo religioso, dopo essere risalito dai sentieri del versante di Nord-Est, spuntava da Santu Lucca, da dove oggi c’è la Casazza, per poi continuare nell’ultimo tratto della cosiddetta strada romana e arrivare nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, dove oggi c’è l’ex Csi. Qui il quadro veniva tirato fuori dalla cassa, messo in asse sulla vara e portato nel Duomo di Erice tra la festa dei fedeli. E ancora oggi, anche grazie alla pulizia di un tratto di sentiero fatto di recente dalla Forestale, è possibile camminare tra le stesse pietre dove per 500 anni ha “viaggiato” da Custonaci ad Erice, e viceversa, la sacra immagine della Madonna. Che a prescindere dal proprio credo religioso, è un fatto che rimanda a secoli di tradizione, storia e senso di appartenenza di un’intera comunità. Il che rende questo cammino uno dei più belli e suggestivi del Monte, con panorami mozzafiato sul golfo di Bonagia per di più sulla antichissima pavimentazione medievale della Scala Soprana. Ad Erice è così. Ogni pietra ha un valore che diventa racconto. Trasformando una passeggiata nella natura in una capsula del tempo… Questi sono i cammini del Monte!