Un viaggio che è un sogno

Dalla Sicilia incredibile spedizione in Austria sugli Alti Tauri. Di Roberta Zaccarini Fazio
#Camminaresenzaconfini

Chi ama la montagna e camminare sa con quanta spasmodica attesa si aspetta un viaggio a piedi in alta montagna! La preparazione è durata mesi e questa attesa è stata coronata da una splendida avventura tra i monti del Parco Nazionale degli Alti Tauri, in Austria sulla via del Lasorling, nel Tirolo orientale. Raggiungere la quota di 2.000 metri il primo giorno è faticoso,  è come immergersi in un mondo di fiaba in cui lasci tutto a valle.  Con te c’è solo il piccolo gruppo di avventurosi compagni e il tuo zaino. Davanti sette giorni fortemente voluti e sognati in una natura selvaggia e completamente diversa dalle colline e le dolci risalite sui monti della Sicilia occidentale, dove si trova la nostra sede del CAI di Erice.

Ci confrontiamo con un territorio di alta quota che già dai primi momenti ci incanta sotto un sole splendido.

Arriviamo al nostro primo rifugio “Zuning Alm Hùtte” e davanti a noi si dischiude la vista del maestoso Ghiacciaio del Grossglockner.

Il bianco luccicante sotto il sole ci abbaglia e attira la nostra attenzione su una natura spettacolare.

Tutte le risalite sui valichi sono state caratterizzate  dall’aprirsi del panorama sui ghiacciai di fronte a noi, mentre percorrevamo il nostro viaggio a semicerchio sulla catena alpina.

Subito la vita ha preso il ritmo della montagna e del viandante a piedi, dove la sera si studia il percorso e la mattina di buon ora si parte alla volta di nuove avventura tra spettacolari paesaggi.

Sono stati tutti giorni unici e particolari ma il quarto giorno abbiamo valicato un passo incredibile a 2.850 m. Giunti in cima la vista mozzafiato non ha avuto pari, sotto di noi a picco, un laghetto di acque di scioglimento dal colore verde smeraldo e sotto in fondo un altro lago e dietro il minuscolo rifugio, nostra meta della sera.

La salita è stata veramente impegnativa con l’ultimo tratto, ripido tra le rocce, che si poteva fare solo grazie ad una corda di sicurezza, ma non immaginavamo neanche lontanamente  quanto sarebbe stata difficile la discesa. Tutta sulle rocce senza sentiero, con a tratti attaccati alle corde sulle pareti, fissate per poter scendere in sicurezza, e tanta tanta fatica! Siamo stati ben ripagati da un rifugio da libro delle fate, il “Berger See Hùtte”, dove abbiamo cenato in maniera deliziosa e abbiamo sentito tutto il calore di una casa in mezzo alle montagne.

Anche andar via è stato non poco impegnativo, davanti a noi abbiamo avuto la tappa più lunga e pesante di tutto il viaggio con due valichi. E’ stato un percorso memorabile dove siamo stati anche seguiti dalle capre di montagna che ci hanno fatto tantissima festa e si sono fatte i selfie con noi.

Lungo il cammino abbiamo fatto un tratto molto esposto attaccati alle corde di sicurezza a strapiombo su  un fiume che scorreva ingrottato sotto un nevaio , le parole non possono descrivere la rara bellezza del momento e le sensazioni contrastanti percepite di pericolo e gioia.

E all’improvviso arriva l’ultimo giorno, mi sono alzata alle prime luci dell’alba e ho cominciato a scrivere per non perdere le restanti ore che trascorro qui nelle mie adorate montagne e non far sfuggire le meravigliose sensazioni che questo cammino ha suscitato.

Un pensiero mi pervade: Fra poco  scenderemo sulla terra, qui siamo al confine con il paradiso!

Ripenso ad ieri sera all’arrivo a questo ultimo rifugio, finalmente  siamo sotto uno dei ghiacciai che abbiamo ammirato da lontano durante tutto il viaggio. Camminiamo circondati tra tanti nevai e lassù in alto vediamo l’acqua prendere vita dal ghiacciaio e precipitarsi davanti a noi! La maestosità del ghiacciaio da un senso di rispetto che  è anche difficile da comunicare,  da il senso del limite e del pericolo. Una marmotta esce dalla sua tana e ci guarda per nulla spaventata dando un senso di completezza al paesaggio.

Il tempo vola e ormai è ora di lasciare il rifugio “Clara Hùtte”, dove i gestori erano due ragazzi con un bimbo di pochi mesi che tenevano  sulle spalle mentre  preparavano la cena per noi. La ragazza mi ha detto che è stata una scelta vivere lì per poter lavorare e stare con il piccolo  insieme, che tenerezza. 

Scendiamo per una valle incantata dove scorre l’acqua che viene dai ghiacciai incanalata in una stretta gola e le cascate che genera sono fantastiche. Ne hanno fatto un parco che è fruibile dalla valle e molto visitato.  Scendendo rientriamo a contatto con la cosiddetta “civiltà” tante persone e poi improvvisamente, quando siamo appena fuori dal parco, i mezzi a motore rientrano nel nostro paesaggio e ci fanno tornare sulla terra.

Ho sentito, all’unisono con tutto il gruppo, come un profondo dispiacere nell’abbandonare quel mondo selvaggio e meraviglioso dove la natura è la regina incontrastata del paesaggio!

Il leitmotiv di questo cammino nel Parco Nazionale degli Alti Tauri sono stati i  Ghiacciai e i Nevai che  si sono lasciati ammirare dal nostro cuore di viandanti consapevoli che queste meraviglie potranno non essere più lì  fra pochi decenni. Infatti tutto il percorso è stato costellato  anche dalla vista di luoghi, che fino a poco tempo fa erano ghiacciai, e adesso sono cumuli di sfasciumi, antiche vestigia di un tempo che non tornerà. Segno tangibile di un cambiamento del clima che non si può fare a meno di costatare.

Il gruppo del Club Alpino Italiano di Erice:

Daniela l’organizzatrice, Salvatore il Cartografo, Giulia la più giovane e avanguardia del gruppo, Anna dal passo inesorabile, Angela che ha redatto tutte le tracce informatiche dei percorsi, mio marito Vincenzo appassionato fotografo e compagno di Tutte le mie avventure senza il quale non potrei affrontare questi grandi progetti di Viaggio ed io Roberta che ho sfidato i miei limiti per andare incontro ai miei sogni.

I numeri del nostro viaggio:

Sabato, 4 agosto
1° tappa da PARKPLATZ GUGGENBERG (parcheggio di Matrei) 1.167 m A ZUNING ALM 1.846 m
Cammino 4 ore 700 m risalita

Domenica, 5 agosto
2° tappa da ZUNINGALM1.855 m  A WETTERKREUZ HÜTTE 2.106 m
13 km cammino ore 8.05 – 1328 m risalita 1063 m discesa

Lunedì, 6 agosto
3° tappa  da WETTERKREUZ HÜTTE 2.106 m A LASÖRLINGHÜTTE 2.293 m
7 ore cammino 8.45 alle16.30

Martedì, 7 agosto
4° tappa da LASÖRLINGHÜTTE 2.293 m a  BERGERSEE HÜTTE  2.182 m
6.30  ore cammino  Valico 2.850 metri

Mercoledì, 8 agosto
5° tappa da BERGERSEE HÜTTE 2.182 m a NEUE REICHENBERGER HÜTTE 2.586 m
8 ore di cammino  e due valichi  a 2.850

Giovedì, 9 agosto
6° tappa NEUE REICHENBERGER HÜTTE 2.586 m a CLARA HÜTTE 2.038 m

Venerdì, 10 agosto

7° tappa  da CLARA HÜTTE 2.038 m a PARKPLATZ STRÖDEN 1.400 m

Ph Vincenzo Fazio – Angela Savalli – Roberta Zaccarini Fazio

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L’itinerario