La chiesa di San Pietro ed il suo organo monumentale

È un autentico gioiello tutto trapanese. Pensate un po’, ha 173 anni ed è sopravvissuto ai bombardamenti della seconda guerra mondiale che hanno raso al suolo il quartiere Casalicchio. Cambiando il volto del centro storico. La chiesa di San Pietro scampò a quella pioggia di bombe. Venne danneggiata, ma rimase miracolosamente in piedi con tutt’attorno morte e devastazione. Al suo interno c’era un tesoro dall’inestimabile valore: l’organo monumentale realizzato da Francesco La Grassa tra il 1836 ed il 1847. È uno strumento musicale tra i più famosi al mondo. Ed è di una bellezza unica, con quel suo color oro che si incastona col bianco delle colonne delle navate della chiesa di San Pietro, una delle più antiche ed importanti di Trapani. Con quegli affreschi sulle volte che andrebbero recuperati e riempiti nuovamente di colore. Una meraviglia nella meraviglia, che ci porta indietro nel tempo di secoli. Forse anche di millenni, visto che, in questo stesso punto, si narra che in epoca pagana c’era il Tempio del dio Saturno, allora protettore di Drepanum. Attorno a questo nucleo originario si è sviluppato la città quadrangolare. Che piano piano è andata crescendo sempre più, prima a Ponente poi verso levante fino ad arrivare alle pendici di Monte Erice. Ed entrando nella sacrestia della chiesa c’è una colonna antichissima che sembra arrivata ai nostri giorni direttamente da una struttura di epoca pagana. Almeno così si dice. Forse è ciò che resta della struttura originaria. Probabilmente prima della costruzione della grande chiesa, che risale all’anno mille, in quella zona doveva esserci un primo luogo di culto paleocristiano. E ancor prima forse un tempio pagano.

Queste possenti mura, dunque, sono ricchissime di storia, e ci portano indietro nel tempo alle origini della città. Ma una volta dentro la chiesa la capsula del tempo cede il posto alla sfera della meraviglia, con la maestosità di questa chiesa che pulsa di fede e trapanesità da ogni suo angolo, diventando un’autentica pioggia di emozioni che viene fuori dalle cinque mila canne dell’organo monumentale. Che per la sua complessità è davvero qualcosa di unico. Ha sette tastiere su tre consolles, per un totale di ottanta registri che azionano 5000 canne. La sua strumentazione interna, che riproduce gli effetti sonori di diversi strumenti, è distribuita al suon interno in tre livelli, passando da un piano all’altro da strette scale che permettono di esplorare il cuore di questo autentico capolavoro, tra tamburi, flauti ed i sistemi azionati dai 70 tasti e 27 pedali delle sette tastiere. Venne restaurato alla fine degli anni Novanta. Ed una volta ultimati i lavori, quando tornò a suonare, per la sua inaugurazione, nel febbraio del 2003, a Trapani arrivò l’allora presidente della Repubblica Ciampi. Sentire suonare l’organo “La Grassa” è magia allo stato puro. Ogni nota arriva dritto fino al cuore. Facendo vibrare le corse dell’anima. Con i suoi grandi mantici, quasi fossero i polmoni dell’organo, che si riempiono e si svuotano di aria facendola diventare armonia tra le cinque navate della chiesa. Ricreando le sonorità di una orchestra sinfonica!

Insomma, stiamo parlando di uno dei tesori della città davvero dall’inestimabile valore. Tant’è che è presente nel censimento nazionale “I Luoghi del cuore” promosso dal Fai. E nell’edizione 2020 del concorso, che si è aperta lo sorso 6 maggio, sarà possibile votare per l’organo della chiesa di San Pietro. Con la possibilità, classificandosi tre i primi tre posti, di potere accedere a corposi finanziamenti per il suo restauro. Un’occasione unica per eseguire quegli interventi di cui l’organo La Grassa ha bisogno. A partire proprio dai mantici. Ma, trattandosi di un concorso nazionale, servono migliaia di voti. Per esprimere la propria preferenza basta un clic, collegandosi al sito www.iluoghidelcuore.it, cercare l’organo monumentale La Grassa della chiesa di San Pietro di Trapani e …votare! Il link si può trovare direttamente sulla pagina facebook del Fai di Trapani. Ed in tempi di pandemia per il coronavirus, in questa prima fase, almeno fino al 15 dicembre, sarà possibile votare solo on line. Tra l’altro, nella passata edizione del censimento Fai “I Luoghi del Cuore”, l’organo di San Pietro è stato tra i monumenti più votati in Sicilia ottenendo oltre quattro mila voti e classificandosi al 9 posto nella classifica regionale. Ma per raggiungere il podio nazionale servono molti più voti. E quindi l’impegno diretto di quanti hanno nel cuore la loro città. Ed i suoi tesori. Ed ognuno può dare il proprio contributo con un semplice click. Che poi si traduce in un gesto d’amore per un patrimonio di arte, cultura e bellezza che appartiene a tutti.

Mario Torrente

 

(foto Mario Torrente)