I giorni della merla

Secondo la tradizione il 29, 30 e 31 gennaio sono i giorni più freddi dell’anno. E quest’anno, dalla parti di Trapani, siamo perfettamente allineati agli antichi detti. In queste settimane l’inverno sta facendo il suo mestiere. Il 2019 si è aperto con la neve, arrivata anche sui rilievi della Sicilia occidentale. Che, in un posto di mare con bel tempo e temperature miti praticamente quasi tutto l’anno, è un evento raro. Il borgo medievale di Erice, ai primi di gennaio si è imbiancato, regalando delle immagini molto suggestive. Nella foto in copertina uno scatto fatto ai primi di gennaio dal Balio. A destra, invece, l’inquadratura si è spostata, sempre nella stessa giornata, sul golfo di Bonagia, guardando verso monte Cofano da sotto il muro del Castello di Venere. La neve che si affaccia sul blu del mare non è una scena che si vede di tutti i giorni. Di una bellezza impareggiabile se “calata” nel contesto del centro storico della vetta, con la sua storia ultramillenaria che affonda le origini nel mito. Da su è stata magia pura. Ma anche da giù la montagna che fu della dea dell’amorea ha regalato spettacolo. Fa sempre un certo vedere da Trapani il Monte ricoperto dalla neve, che è caduta abbondante anche nelle montagne di Sparagio, Inici e Montagna Grande, tanto per restare in zona e citare alcuni massicci dell’hinterland trapanese. La prospettiva verso l’entroterra siciliano si è praticamente dipinta di bianco. Ovunque.

Gennaio si è aperto insomma col gelo. Già a capodanno, nella notte di San Silvetro, pochi minuti prima della mezzanotte il basolato si è ritrovato coperto da un manto di “cuscuseddu“.  Gli ericini chiamano così i fiocchi di neve che arrivano d’inverno quando soffia il vento da Nord, soprattutto il Grecale. Ma che si sciolgono poco dopo avere toccato terra. Ed il gelo dei primi dell’anno ha continuato a farla da padrone fino agli ultimi giorni del mese. Quelli della merla, per l’appunto. Il freddo si è fatto sentire dappertutto. Anche a bassa quota, dove, oltre alla pioggia, ha anche grandinato. E le temperature sono scese di molto, con i venti provenienti da Nord e le mareggiate del Maestrale che hanno flagellato le coste. Un andamento climatico locale per certi versi anomalo da queste parti. Dove il sole la fa quasi sempre da padrone e la colonnina di mercurio tende a non scendere troppo. Ma quest’anno, gennaio ha davvero portato gelo anche nella cuspide della Sicilia occidentale. Compresi tutti e tre i giorni della merla. Con i cielo che è rimasto nuvoloso, nascondendo anche il sole al tramonto. Niente colori, quindi. Solo il grigio del maltempo. Ed un leggero arancione che ha salutato gennaio nel crepuscolo del 31, come si vede nella foto di sotto. Dunque freddo e maltempo. Dall’inizio fino all’ultimo giorno del mese. Giorni della merla compresi. Il che, secondo le credenze popolari, farebbe ben sperare per le prossime settimane. Si dice, infatti, che se i giorni della merla sono freddi, allora si aspetta una bella primavera.  All’insegna del tempo buono. E che magari entrerà pure con un po’ di anticipo. Al contrario, se fa caldo nei tre giorni di fine gennaio, allora la bella stagione arriverà in ritardo. E siccome nel Trapanese  il 29, 30 e 31 gennaio ha fatto piuttosto freddo, allora il tepore primaverile presto dovrebbe bussare alla porta…

Vedremo se gli antichi detti ci azzeccheranno anche questa volta. Una curiosità. Vengono chiamati giorni della “merla” per una leggenda popolare. Si narra che tanto tempo fa, quando gennaio era di 28 giorni, una merla dalle piume bianche uscì dal suo nido l’ultimo giorno del mese, cominciando a prendere in giro gennaio per essere risuscita a superare il freddo di questo periodo dell’anno. Gennaio, risentito per il comportamento della merla, prese in prestito tre giorni da febbraio. Scatenando il gelo ed una bufera di vento, pioggia e neve. La merla trovò riparo in un camino, dove restò per tre giorni: il 29, 30 e 31 gennaio. Uscì solo il primo giorno di febbraio quando passò la bufera scatenata da gennaio. Ma il suo piumaggio era diventato scuro a causa della fuliggine del camino. Da allora, secondo il detto popolare, questi uccelli presero il loro caratteristico colore, grigio per le femmine, nero per i merli maschi. Fu così, sempre secondo questo detto, che gennaio diventò di 31 giorni, febbraio di 28. Così come da calendario dei giorni nostri, eccezion fatta per l’anno bisestile, ogni quattro anni, quando febbraio è di 29 giorni… Sempre secondo calendario solare. Se invece parliamo di calendario lunare i mesi sono di  28 e 29 giorni. E tra qualche giorno, in base al calendario lunare, sarà capodanno…

Mario Torrente

 

 

 

(foto Mario Torrente)