Bonagia ed il «brand» dei tramonti più belli

Non sono solo tramonti. Ma un vero e proprio brand che potrebbe delineare una strategia per la promozione del territorio. Nell’ottica di creare un’offerta turistica di qualità puntando, semplicemente, su ciò che abbiamo a portata di mano. Ed a costo zero. Niente di più facile. Purtroppo siamo talmente abituati alla grande bellezza della nostra terra che non riusciamo a guardare oltre la staccionata, immaginando nuove prospettive e cogliendo le opportunità che madre natura ci ha generosamente messo a disposizione. Siamo la terra dei tramonti più belli. Qui, in ogni angolo del litorale, il crepuscolo ha qualcosa di unico ed irripetibile capace di regalare una pioggia di emozioni. Come dalla saline di Trapani, con i riflessi sulle vasche. O da Nubia, con lo sfondo delle isole Egadi e l’antica Torre che in certi periodi dell’anno assume le sembianze di un volto . O ancora dallo Stagnone, cercando le giuste angolazioni con i mulini a vento. Ma anche dal versante dell’Agroericino al calar della sera è magia. A Bonagia, dal porticciolo della Tonnara, da inizio primavera fino a settembre va in scena lo spettacolo del sole che tramonta sul mare incorniciato in questo specchio d’acqua un tempo regno dei tonnaroti. Regalando sfumature e riflessi da incanto, con la scena riempita dalle barche ormeggiate. Ed i colori che svettano dalla linea dell’orizzonte verso il cielo, regalando un’ora blu da fotografare fino all’ultimo barlume di luce. In altri posti si sarebbero sicuramente inventanti qualcosa della serie: “Bonagia, la baia dei tramonti più belli”. Un modo per pubblicizzare ed attirare visitatori in questa zona della Sicilia, così ricca di fascino e storia che affonderebbe le radici nella preistoria. Nella vicina grotta di Polifemo si possono ancora ammirare due antichissimi pittogrammi che durante il solstizio d’estate vengono illuminati dal sole che tramonta. Un calendario astronomico arrivato fino a noi da epoche remote. E restando dalla parti della montagna di Erice, da qui partono una serie di sentieri che, transitando dall’area di San Matteo, arrivano fino al borgo medievale della vetta. Insomma, ci sono davvero tante cose da fare conoscere, a partire dai tramonti per arrivare alle storie di tonnara. Il materiale non manca. Andrebbe solo messo assieme nei giusti modi e indirizzato nei canali appropriati. Per di più a portata di click. Nell’epoca dei social la promozione del territorio passa anche per il web. Basta sapere usare i nuovi strumenti di comunicazione. E conoscere un po’ di inglese. Il resto lo fa il grande palcoscenico orientato a Ponente dove, ogni sera, si rinnova la magia dei tramonti tra i più belli del Mediterraneo.

Mario Torrente

 

 

(foto Mario Torrente)