Polvere di Cannone

Il suo timbro di voce è forte, possente, una voce sicura, rassicurante, la sua andatura … quella di un giovane che non molla mai, eppure Giovanni (Giovanni Battista Cannone all’anagrafe) non è più un ragazzino, ormai vicino all’ottantina, questo arzillo vecchietto fa parte dell’antica leva degli “inossidabili”, uomini tutti d’un pezzo, nati coi calli alle mani … e sempre in missione per portare a casa un tozzo di pane.
Giovanni è un uomo libero, non di quelli con le ali finte, perché lui sa davvero volare, col suo entusiasmo, la sua passione, la sua scaltrezza, sa aprire le ali … e da lassù, dal suo rifugio … vola in alto dove nessun altro può arrivare.
Il suo umorismo è contagioso, la sua saggezza, quella di pochi, ci parlano di lui, perché lo Zio Gió non è soltanto fatto di polvere e scalpello, nei suoi occhi c’è il racconto di una vita fatta di semplicità, nelle sue mani … c’è scolpito il suo grande sogno: diventare quel che è oggi, un uomo libero.

Rocca Russa, è questo il nome della contrada in cui “nonno simpatia” ha il suo rifugio, una capanna costruita interamente da sé, qualche decennio fà, quando a pochi passi … lui ed altri suoi fratelli, gestivano una cava di marmo.
Già, se volete sapere qualcosa sull’oro bianco di Custonaci, chiedete a lui, perché Giovanni ha trascorso sessant’anni a tagliare blocchi di marmo e mangiarne la sua polvere, tanto che oggi i suoi polmoni sono fatti di pietra.

L’uomo invincibile non è più quello di prima, ma la sua forza di volontà gli dà quella spinta per andare avanti … trasformando quel rifugio in un’autentica casa d’accoglienza, che di tanto in tanto, ospita numerosi curiosi e visitatori provenienti da ogni dove, perché corre voce che lassù, sulle rocche del Monte Sparagio, oltre ad un bravo scalpellino, c’è un cuoco formidabile, famigerato per il suo aglio magico, condito con polvere di cannone!

Memmo Gambina