Cocci di memoria

Il cigolio del cancello alle spalle mi riporta al mio presente
Affondo le dita nel morbido pelo di Chicco che indolente mi da il ben tornata ….si concede lui gattazzo senza pudore sa che adesso è il tempo lineare …il tempo del dopo in cui le emozioni pressano per uscire …..come il ritorno da un viaggio…il momento in cui le parole non hanno fretta ma solo bisogno di essere accarezzate.
In ogni cammino c è un tempo lineare del prima e del dopo e c è un tempo circolare : il tempo tra noi viaggiatori fatto di silenzi e di racconti….come una filastrocca in cui solo il suono e il non suono scandiscono la nostra presenza su questa terra dove altri, centinaia di anni prima hanno posato i loro passi , volto lo sguardo
L acqua calda della doccia mi scivola addosso mi restituisce alla mia casa e ai miei oggetti ma gli occhi sono rimasti li, incollati ad un piazzale assolato dove gli abbracci e i sorrisi si sono sciolti nel calore del rivedersi …..Anna …cosi solare..trekkink_pispisalo sapevo bastava questo per trasportarmi li dove un giorno spero di rincontrare me stessa…Santiago …intanto stringo Lei in un abbraccio che trascende parole e racconti …perché è piu in ciò che non dice che io sento il suo Cammino….
Ma c è anche Anna dei miei giorni della quotidianità faticosa e “normale”….ci sono Carmelo Gibilaro e company che mi riportano ai giorni del fiume Platani e mi proiettano in avanti in nuove spericolate escursioni… valeria-ricupero
Ecco questo è il tempo di un’escursione …un tempo che si dilata a dismisura che mi fa essere qui e altrove…e immagino e viaggio…viaggio insieme ad Ignazio , perché lui domani parte e mi porterà con sé in Cile in Patagonia ed io vedrò con i suoi occhi paesi e contrade che nemmeno immagino se non attraverso le atmosfere surreali di “Cent’anni di solitudine “.
Marquez…i suoi racconti aleggiano nell’ aria mentre per breve tratto camminiamo insieme .mi parla di battelli e di fiumi mentre calpestiamo tappeti d’erba di un verde sfavillante ….
” Stavo riordinando le mie carte avvizzite, il calamaio,la penna d’oca, quando il sole esplose fra i mandorli del parco e il battello fluviale della posta , in ritardo di una settimana per la siccità, entro’ bramendo nel canale del porto. Era finalmente la vita reale, col mio cuore in salvo e condannato a morire di buon amore nell’agonia felice di un giorno qualsiasi dopo i miei cent’anni……”

Ignazio parla gli guardo le mani …gliele stringero dopo nei saluti, ma gli affidò con lo sguardo uno dei passi piu belli di Marquez..

Porto con me i cocci …antiche vestigia do una civiltà tramontata ma segni recenti di una nuova amicizia….🙂
Le memorie….le memorie affiorano prepotenti dal sottobosco popolato di fantasmi…scendo i gradini che portano al Fiume e…..” Ho sceso dandoti il braccio almeno un milioni di scale…ed ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino….” Montale mi riporta al mio vissuto a chi prepotentemente oggi guarda attraverso i miei occhi questo spettacolo della natura e vuole essere qui …
Guadare un fiume secco è un gioco da ragazzi che facciamo ridendoci su …guardandoci con occhi carezzevoli ….altro occhi ci stanno a guardare forse increduli forse si chiedono che razza di animali noi siamo….le capre ! 😛

Valeria Ricupero