Mare e Timo

Già, proprio cosi …il connubio di due parole che calzano a pennello con l’isola di cui parliamo, Marettimo.
Proprio cosi, perche quest’isola, selvaggia ma non troppo, lontana ma non troppo, turistica ma non troppo, offre al proprio visitatore … scenari unici, panorami splendidi immersi nella natura ricca per l’appunto di timo, rosmarino, erica, ruta, artemisia ed altre centinaia di piante aromatiche che ne profumano i sentieri…
… non parliamo poi dei colori … nelle belle giornate, salendo su per i sentieri che sovrastano la bella Marettimo, in direzione Carcaredda, Case Romane, Punta Troia, Pizzo Falcone, Cala Bianca, Punta Bassano, è guardandosi attorno … è il blu del mare a dare il colore di fondo a questa tela meravigliosa, che noi continuiamo a dipingere attraverso tutti gli altri colori che troviamo proseguendo su quei sentieri fatti di pini, lecci, euphorbia, cisto … e poi ancora dinuovo rosmarino, erica, timo, artemisia, ruta, dafne, lentisco, quanti colori, quanti profumi, quanta aria pura lassù!
Tornati in paese … è impossibile restare impassibili davanti a quei vicoli piccoli e molto curati fino ai dettagli, a quel punto è la macchina fotografica che diventa protagonista, immortalando tutto ciò che in uno scatto diventa poesia, le lanterne, le case tutte bianche, le persiane azzurre, le barche, le reti dei pescatori che ogni sera tessono la loro tela, pronta per la pesca…
Poche persone si incontrano, sempre le stesse, quasi a scoprirle di volta in volta, chiacchierandoci, ascoltando i loro racconti di uomini di isola, uomini che non conoscono la parola “stress”, non in questo pezzo di terra, che per alcuni studiosi (Butler su tutti) fù Itaca, la vera patria di Ulisse, protagonista dell’Iliade e dell’odissea descritta da Omero.
La storia ci racconta però altre battaglie, altre incursioni, terra di passaggio per Fenici, Elimi, Punici, Cartaginesi, Romani, Normanni.
Il castello di Punta Troia, edificato in periodo normanno (circa 1140) sui resti di una preesistente torre di avvistamento, venne in seguito usato anche come carcere. Nel periodo borbonico all’interno delle sue anguste e buie celle fu detenuto anche Guglielmo Pepe.
Porterò per sempre questo bellissimo ricordo nel cuore e negli occhi, promuovendo quest’isola meravigliosa agli amanti della natura e del relax, affinché luoghi cosi belli possano entrare nel cuore di tutti.

Memmo Gambina
(I Sentieri di Gu)

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