In canoa dentro le grotte del nono chilometro

A volte capita che il posto che non ti aspetti si trova proprio dietro l’angolo. Ad un tiro di schioppo dalla frenesia di tutti i giorni o a pochi metri da quel tratto di strada, sempre trafficatissimo, che hai fatto tantissime volte. Siamo tra Pizzolungo e Bonagia, all’altezza delle curve del nono chilometro, lungo la provinciale che collega Trapani a San Vito lo Capo. Proprio sotto la carreggiata si trovano due grotte particolarissime, ma poco conosciute: quella più a terra, stretta e lunga, per certi versi ricorda la grotta degli innamorati di Marettimo, visto che in fondo si trova una spiaggetta con ciottoli finissimi, quasi fosse un accogliente letto da condividere con la propria dolce metà. E man mano che si entra dentro, il tetto si va sempre più abbassando, chiudendo la camera proprio dove c’è la piccola spiaggetta. La sensazione è di ritrovarsi in una romantica alcova, lontano da tutto e da tutti, con il sottofondo del mare ed avvolti in un gioco di ombre e penombre… Decisamente più in vista è invece la seconda grotta, che si trova a pochi metri da quella degli innamorati, ma più grande e con due aperture che si affacciano sul lato di Ponente. Un altro piccolo e meno visibile ingresso si trova nella parte opposta, nel golfetto di contrada Emiliana, con il suo caratteristico scoglio rotondo a forma di fungo. In realtà si può entrare nella grotta anche via terra, grazie ad un cunicolo che scende fino in acqua. Una volta dentro, si resta affascinati dal suono del mare che si infrange sugli scogli…dal gioco di luci ed ombre…dai riflessi che rimbalzano dal fondo…dalle rocce lisce e piacevolmente arrotondate. Per un momento, chiudendo gli occhi e staccando la spina dei pensieri, si ha la sensazione di ritrovarsi in un’altra dimensione…

La grotta si può visitare, oltre che a nuoto, anche in canoa. Dal porto di Bonagia, pagaiando in direzione Pizzolungo, si arriva alle grotte del nono chilometro nel giro di 15-20 minuti, con una traversata piacevolissima e poco impegnativa, visto che la zona è comunque particolarmente ridossata, anche grazie alle numerose secche ed al basso fondale. Sempre con condizioni meteo appropriate per una uscita in canoa. Se non c’è risacca, meglio con venti da Sud, si può entrare in canoa dentro la grotta senza problemi da una delle due aperture grandi, passando da una camera all’altra con una facile manovra “poppa-prua” ed aiutandosi con la pagaia direttamente sugli scogli. Niente di particolarmente impegnativo. Praticamente si entra da un lato e si esce dall’altro. Come ovvio, la cosa più semplice è uscire in retromarcia, anche se la bellezza del posto merita una esplorazione più approfondita.

Con la canoa è anche possibile infilarsi, fino ad un certo punto, nell’insenatura che porta al golfetto di contrada Emiliana, visibile quando c’è bassa marea. Ma bisogna scendere dalla canoa e proseguire a nuoto. Sempre risacca permettendo. E risalendo lungo il lato destro, per l’ingresso via terra, ci si ritrova a pochi metri dalla strada provinciale. Di nuovo in piena civiltà, col rumore delle auto che transitano ed il brusio del centro abitato. Meglio tornare giù e godersi qualche altro minuto di pace nel silenzio della grotta cullati dalle onde del mare…

Mario Torrente

 

(foto e video di Mario Torrente)