Compie 100 anni… ma è più bella che mai!

Cento anni! L’occasione è proprio da non perdere. Una di quelle che un giorno potrai dire: “Io c’ero”!
Lei, la Targa Florio, la gara delle gare, la più antica fra le più antiche. Chilometri di curve tortuose che si inerpicano fra mille difficoltà tra i monti delle Madonie, discese improvvise, strade strettissime, diciamo pure viottoli, assiepati da un secolo di spettatori. Lei, proprio lei quest’anno è più bella che mai.
Difficile che un giorno si potrà nuovamente rimettere insieme ciò che quest’anno è riuscito a fare il grande Giancarlo Minardi. Ispirato forse dalle parole di Vincenzo Florio: « Continuate la mia opera perché l’ho creata per sfidare il tempo »
Piloti che con le loro storie riempiono intere librerie. Marchi, alcuni ormai anche spariti, che hanno fatto la storia del motorismo mondiale. Auto, 400, che a voler provare a dare a tutte insieme un valore forse non bastano 9 zeri.

Un occasione, insomma, da non perdere. Cinque eventi  con un solo nome: Targa Florio 2016. Rally, Rally auto classiche, Regolarità auto classiche, Regolarità Ferrari e infine lei: l’Historic Speed, l’evento che da solo è valso a molti un viaggio da fuori continente. Forse, l’ultima occasione per vedere tutti insieme grandi nomi storici rombare con gloriose auto che di solito si possono vedere ferme dietro un vetro blindato nei musei automobilistici di tutto il mondo.

Nino Vaccarella, il preside volante, il Mito Siciliano che corse anche in F1 per il Drake questa volta era bordo di una Ferrari 330 P4 di un collezionista americano. La Ferrari da corsa più preziosa di sempre! (per chi è curioso andate a vedere qui perchè quest’auto ha un valore inestimabile: http://palermo.repubblica.it/dettaglio/luomo-che-spese-50-milioni-per-amore-di-una-sola-ferrari/3688325/1).
Arturo Merzario, un personaggio che sembra quasi un cow boy americano uscito da un fumetto,  uno che nella sua vita ha corso e vinto con tutto oggi a bordo della mitica Alfa 33 tt 12.
Poi ancora Andrea de Adamich. Un uomo di grande “sensibilità motoristica” uno di quelli, che con la sua trasmissione “Grand Prix” ha fatto crescere in molti di noi la passione per i motori stavolta a bordo di un Alfa Romeo 33/2 Daytona.
Il mitico Jacky Ickx uno che corse su tutto quanto avesse un motore sia essa una macchina per la Parigi Dakar, per la Le Mans o la F1 stavolta su Porsche 911 RSR.
Nanni Galli, un ex McLaren stavolta con Alfa 33.
Sandro Munari un nome che equivale a dire rally e Lancia Stratos ancora ua volta a farla tuonare. E ancora… Helmut Marko su 33, Carlo Facetti su Cisitalia 208, Helmut Marko, Mauro Forghieri, e ancora, ancora… i nomi sono tanti, ci sono anche Jean Todt, Sticchi Damiani, Renato Pozzetto.

Davvero un richiamo irresistibile! Avrei voluto partecipare, ma i 5.000 euro d’iscrizione valevano più di una pista di legnate della mia compagna. Volevo andare, anche solo come spettatore, con la mia Lancia Beta Montecarlo, fargli mettere le ruote su quell’asfalto. Ma quella “peste” di Giuseppe D’Ali mi ha fatto desistere. Ma alla fine è stato un bene perchè, svegli di primissima mattina, dopo una cena fatta esclusivamente a base del vegetale simbolo di Cerda, Sua Eccellenza il Carciofo (Tutto era carciofo…. fritto, bollito, sott’olio, sottaceto, antipasto, primo, secondo… forse anche il dolce era a base di carciofo); dopo una colazione con torta di mele, una visita al museo contadino del nostro agriturismo, ex feudo dei Tasca, e dopo aver comprato qualche bella bottiglia del loro vino . A bordo del suo fido Defender, siamo arrivati a Floriopoli, sulle tribune. Anzi direi quasi sopra le tribune! Si perche il Def si è fatto ripagare del torto alla mia Beta portandoci dal punto A (il nostro Agriturismo) al punto B (le tribune) quasi in linea retta…attraverso campi e praterie, e posteggiati su tre delle sue quattro ruote ci ha permesso di vedere lo spettacolo.
Le sensazioni, non sto qui a dirle, potete immaginarle… Neanche la soppressione di una delle due manches della Historic Speed ci ha minimamente amareggiato anzi, la buona Claudia Peroni dal suo microfono diceva “potete entrare al parco chiuso a gruppi di 50 per vedere velocemente le auto parcheggiate”. Velocemente…. saremo stati almeno due ore tra una vettura e l’altra, tra un pilota e l’altro a consumare giga e giga con un totale di circa 1000 fotografie.
Il resto è solo contorno. Una visita a Cefalù con la premiazione delle vetture moderne del Rally che sfilavano nelle vie dell’antico borgo, un giropizza, una birretta, la passeggiata ed infine il lento rientro in autostrada con l’ultimo smacco del D’Alì: la crepe negata a Porticello. 😞 ma lo perdono….

Giuseppe Venza