Ai confini dell’ordinario

Appena prima di mezzanotte – 37°54’39.1″N, 12°41’32.5″E – Sicilia.

Due Land, quattro amici con vite distanti mille chilometri, una qualsiasi notte siciliana, un cielo elegantissimo nel suo abito da sera.
Così, mentre nel silenzio notturno qualcuno raccoglie ed ordina mentalmente i momenti più significativi stilando il bilancio della giornata, qualcun altro si ritrova a vivere in condivisione un’avventura improvvisata attraversando ventosi paesaggi siciliani quasi con la stessa beatitudine e partecipazione emotiva con cui si affronterebbe un viaggio in continenti inesplorati.
Decine di chilometri di fuoristrada senza avvistare segni di presenza umana se non sotto forma di lontani lumicini, l’eccitazione ed il dispiacere di avere disturbato un minutissimo giovane gufetto durante le sue prime prove di decollo, l’appagamento di avere scrutato il tempio di Segesta ancora una volta da un punto di osservazione esclusivo ma per la prima volta avvolti dalla notte estiva.
Il significato del termine normalità è sempre più sfocato quando si trova il coraggio di affrontare l’ordinario con la propensione allo stupore.

23 giugno 2015, per l’hinterland trapanese

Giuseppe D’Alì