Il “viaggio” del sole tra le isole Egadi

Siamo a metà marzo ed il sole continua il suo “viaggio” al tramonto tra le isole Egadi. Nei giorni del solstizio d’inverno, da Nubia, calava dietro Favignana, all’altezza di Punta Marsala. E quindi più a Sud. Adesso, invece, il sole si va avvicinando a Levanzo. Ormai siamo vicini all’equinozio di Primavera, con le giornate che si vanno via via allungando. Abbiamo più ore di luce e meno di buio, con la natura che si va svegliando dopo il torpore invernale. Ma lo spostamento del sole verso Nord continuerà fino al solstizio d’estate. Dal giorno più lungo dell’anno in poi riprenderà il “viaggio” al contrario. Da quel momento le giornate si andranno accorciando sempre più fino al 21 dicembre. Che invece è quello più corto dell’anno. E poi vai con un nuovo ciclo. E’ così da sempre. Da notare come il sole, dopo l’allineamento di novembre e febbraio, si va allontanando dalla Torre di Nubia. Per rivedere lo “sguardo” dovremmo aspettare ancora un po’ di mesi. Ma nel frattempo arriverà l’estate e la scena del Trapanisunset si sposterà dalle parti del golfo di Bonagia,  con gli spettacolo tramonti sul mare. Durante l’inverno, ma anche in autunno e ad inizio della primavera, uno dei posti più belli dove andare a fotografare il sole che va calando è il Museo del sale di Nubia, ad un tiro di schioppo da Trapani, nel cuore della Riserva delle saline. Con lo sfondo delle isole Egadi ed una autentica esplosione di colori nel cielo, con e nuvole che si specchiano nell’acqua delle vasche. E tutt’attorno un’atmosfera capace di regalare una cascata di emozione. Questo è il luogo ideale dove ricaricare le batterie. Respirando ed osservando ciò che la natura offre. Ed inoltre è una vera e propria “oasi” fotografica. Dove fare scatti da incanto. Qui c’è davvero l’imbarazzo della scelta su dove e come puntare l’obiettivo. Siamo nel bel mezzo della grande bellezza della piana trapanese, tra canali, saline, le loro caratteristiche montagnette bianche coperte dalle tegole, ed i mulini. I pochi ormai rimasti. Sicuramente da vedere, e da visitare, è il Museo del sale, ospitato all’interno di un mulino ben conservato. Al suo interno si possono vedere gli antichi attrezzi da lavoro dei salinai, la spira di Archimede (il congegno che sfruttando l’energia del vento permetteva di fare spostare l’acqua da una vasca all’altra vincendo i dislivelli), le pale dei mulini, antiche foto, pannelli illustrativi e tanto altro materiale che ci porta indietro nel tempo. Nel mondo dell’oro bianco, fatto anche di sudore della fronte, canti, volti, gesti e tradizioni antichissime. E’ anche possibile salire nella veranda del primo piano, proprio sotto le pale del mulino del Museo, ammirando uno dei panorami più belli della zona. Tra la montagna di Erice, Trapani e le isole Egadi. E’ da fare assolutamente una passeggiata al tramonto tra le saline ed il mare. Davanti al Museo del sale si trova, tra l’altro, anche un antico schifazzo, un particolare tipo di barca che navigava tra i canali. Un tempo era utilizzato per trasportare sale, tonni ed altra merce. L’imponente prua, così come le paratie, la poppa, il timone e tutte le altre parti di questa barca, offrono spunti per tanti scatti mozzafiato. Giocando da un lato con le prospettive sulla città di Trapani e la montagna di Erice. Dall’altro con la Torre di Nubia. Il tutto sempre con l’elemento predominante dell’acqua. Che qui, al tramonto, in un gioco di riflessi, incontra i colori del cielo. Diventando magia pura.

Mario Torrente

 

 

(foto Mario Torrente)