Verso il solstizio d’inverno: i tramonti di dicembre

Il sole continua il suo “viaggio” verso il solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno che segnerà l’avvio di un nuovo ciclo con le giornate che, a poco a poco, si andranno allungando sempre di più. Un punto di “svolta”, insomma, un momento di passaggio da una stagione all’altra che culminerà nel ritorno della bella stagione. Con il risveglio della natura e quindi dei colori primaverili. Nei giorni del solstizio d’inverno la Terra è più vicina al sole. Ed infatti al tramonto, quando c’è bel tempo e buona visibilità, osservandolo bene il nostro astro appare più grande del sole. C’è meno luce, poco più di nove ore, e fa più freddo per effetto dell’inclinazione dell’asse terrestre, ma al crepuscolo, in questo periodo dell’anno, “scoppiano” i colori attorno al sole, regalando scatti meravigliosi da incorniciare. Nel senso letterario del termine.

Durante i giorni del solstizio d’inverno, quelli più corti dell’anno, si hanno poco più di nove ore e mezza di luce. Il sole, infatti, si trova nel punto più basso nella parabola che forma sulla volta celeste dall’alba al tramonto. Il punto minimo sulla linea dell’orizzonte. Il termine “solstizio” sta ad indicare proprio “sole fermo”. L’astro, infatti, cessa di alzarsi (a giugno) o di scendere (dicembre). Quest’anno l’ingresso ufficiale dell’inverno è atteso per le 22.23 (orario universale di Greenwich, in Italia quindi alle 23.23) di venerdì 21 dicembre. Da questo momento in poi le giornate torneranno lentamente ad allungarsi. La notte tra venerdì e sabato sarà dunque quella più lunga dell’anno. Rispetto al 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, secondo la tradizione “il giorno più corto che si sia“, ci sarà infatti qualche minuto di luce in meno. Santa Lucia, in realtà, non è quindi il giorno più corto dell’anno. Ma lo era fino al 1582, quando era in vigore il calendario giuliano. A quei tempi, infatti, il solstizio d’inverno cadeva proprio tra il 12 ed il 13 dicembre, quindi nel giorno di Santa Lucia. Con l’adozione del calendario gregoriano, invece, il solstizio è slittato di circa dieci giorni…quindi tra il 21 ed il 22 dicembre..

I tramonti di fine anno sono tra i più belli da fotografare. Con le loro tonalità più delicate ed intense. In queste settimane il sole, che raggiunge la sua altezza minima sull’orizzonte, è più vicino alla Terra a causa della rotazione del pianeta attorno all’astro, ma per effetto dell’inclinazione del pianeta sul suo asse fa più freddo. E con le condizioni climatiche ideali, ora con il giusto livello di umidità, ora con un po’ di nuvole nel cielo, si creano le condizioni ideali per scatti meravigliosi.

Così, lungo le coste trapanesi, il palcoscenico ideale che vedere il tramonto del sole, ogni pomeriggio, tra le 16 e le 17, va in “scena” un vero e proprio spettacolo di luce e colore. Con un trionfo di mille tonalità che vanno a pennellare cielo e nuvole di tanti colori, dall’arancione al glicine passando dal rosso al giallo. Con il crepuscolo che racconta il tempo che c’è stato nelle score ore, annunciando quello che arriverà all’indomani.

Il tramonto, del resto, non sbaglia mai. Le nuvole all’orizzonte che fanno scomparire prima il sole possono essere un segnale di pioggia e maltempo. Così come quell’effetto opaco all’orizzonte che invece ci dice che c’è Maestrale nell’aria. O ancora la perfetta nitidezza e visibilità sulla linea dell’orizzonte, con le isole che sembrano “potersi toccare con le mani”: c’è Scirocco nell’aria. E ancora con tutti quei “trucchi” ben noti a pescatori e marinai che sanno leggere il cielo ed il mare per comprendere come sta per mettersi il tempo. Saperi antichi tramandati di generazione in generazione. Con la forza del racconto e del lavoro.

Questo “libro” è aperto a tutti e lo si può leggere da ogni angolo di Trapani e dintorni. Dal porto della città, guardando verso la Colombaia, con gli uccelli che fanno continuamente da spola tra il mare e gli alberi di viale Regina Elena. O dalla montagna di Erice, dove la scena è tutta per il centro urbano a forma di falce, tra i pochi alberi rimasti e le nuvolette che si colorano di glicine. Ed ancora dal litorale che da San Cusumano arriva fino a Pizzolungo, con il sole che tramonta tra Levanzo e Favignana. Se invece si va dalle parti di Nubia, tra il museo del sale e l’antica Torre, il sole ormai è prossimo a superare punta Marsala per tramontare quasi sul mare. Lungo la via del sale le prospettive sono tra gli antichi mulini, le montagnette bianche di sale e le vasche dove vivono i fenicotteri rosa assieme a tantissimi altri uccelli in un habitat unico. Per tutto il litorale che va da Trapani a Marsala al crepuscolo avviene una vera e propria “esplosione di colori”. Con panorami unici, capaci di emozionare e scaldare l’anima. E se non c’è vento, nelle saline avviene la “magia” delle nuvole che si incontrano con l’acqua: diventando riflessi…

Mario Torrente

 

(foto Mario Torrente)