La devozione che abbraccia mare, monti e campagne

Sono cresciuto con l’immagine di Santu Patre legata al mare ed alla sua gente. Naviganti e pescatori che prendendo il largo invocano la protezione di San Francesco di Paola. Con una devozione tutta loro, fatta di semplici gesti e preghiere intrise di salsedine. Nei ponti di comando delle imponenti navi, con le maestose prue, così come nei piccoli pescherecci. Ricordo che mio padre, al varo della prima nave che portò in mare da comandate, il “Geneve” – Ginevra come la sua nipotina nata molti anni dopo – chiese di avere l’immagine di Santu Patre in plancia. Ma la fede abbraccia davvero mari e monti. Così, ad Erice, dove sono stato “importato” per motivi sentimentali, ho scoperto un altro lato di questo Santo, che è anche protettore dei campi e di chi lavora la terra. Tant’è che ogni primavera, uscendo in processione, la statua di San Francesco di Paola, che assomiglia tantissimo a quella di Marettimo, viene portata nei giardini del Balio per benedire le campagne sottostanti, da quelle trapanesi e marsalesi fino a tutto l’Agroericino facendo diverse soste. Un tempo in questi riti religiosi si concentravano le speranze e le attese di tante comunità. Che dalla terra traevano sostentamento e vita. Così come chi va per mare. In entrambi i casi c’è tanto sudore nella fronte ed il totale affidarsi alla natura. Con l’augurio che sia più benevola e generosa possibile … “viva San Francesco di Paola…viva!!!”

Mario Torrente