La nebbia che arriva dal mare

La nebbia da sempre evoca immagini di mistero. Con il suo gioco di luci ed ombre, i contorni sbiaditi, il “vedo e non vedo” che da sempre creano suggestioni. Lasciando spazio all’immaginazione ed alla fantasia. A miti e leggende, come ad Erice, dove si dice che la nebbia altro non sia che l’abbraccio della dea dell’amore che torna nella sua montagna. Sulle cime dei monti la nebbia è sicuramente di casa. Non lo è invece nelle coste, dove ogni tanto si presente avvolgendo ogni cosa. Regalando scenari decisamente inusuali ed inaspettati per chi è abituato a vivere con il sottofondo della risacca. E’ la nebbia di mare, chiamata “caligo” o “lupa di mare”. Nelle varie zone pescatori e marinai tendono ad identificala a modo loro. Dal parti di Trapani, quando si presenta questo fenomeno, da un punto di vista climatico definito “nebbie di avvezione”, provocato dal contrasto termico fra aria calda ed il mari ancora freddo, viene salutato con un “tempo ri tunni”, proprio perchè segna l’arrivo della stagione che un tempo apriva la stagione di pesca. Tant’è che la nebbia di mare si presenta lunghe le coste del Mediterraneo con l’aumento delle temperature, solitamente tra fine marzo e la prima metà di aprile con i primi tepori primaverili.  A Trapani, città circondata dal mare per da tre lati, l’arrivo della nebbia regala scenari molto affascinanti, soprattutto dalle parti del porto, con le navi ed i pescherecci che si intravedono a malapena e l’antico castello di mare della Colombaia praticamente non più visibile dalla terraferma, così come, dalla zona del Lazzaretto, Torre di Ligny ed il villino Nasi. Decisamente suggestiva l’immagine della Madonna del porto avvolta nella nebbia, così come le antiche mura che guardano a Tramontana. Alcuni dei simboli della città falcata, con le sue meravigliose prospettive cariche di colori, da un lato sulle isole Egadi e le saline, dall’altro sulla montagna di Erice. E se Trapani è avvolta nella nebbia, su, nel borgo medievale, il cielo è nitido, con un affascinante tappeto di nuvole che copre le terre sottostanti. Un autentico spettacolo della natura. Sembra quasi che Venere, che si dice sia nata dal mare, ogni tanto lasci la sua montagna per tornare ad abbracciare l’antica Drepano.

Mario Torrente

(foto Mario Torrente)