Camminando verso la libertà…

Siamo abituati a camminare facile. Nelle nostre città possiamo contare su strade asfaltate, con regole da seguire e indicazioni che ci dicono da che parte prendere e quando bisogna fermarsi. O ripartire. I pensieri sono assorbiti da altro. Lo sguardo non trova nessun orizzonte da puntare. Ma nei sentieri, in mezzo alla natura, è diverso. Innanzitutto, perché hai rispetto per la terra che stai percorrendo. Non soltanto per la bellezza dei paesaggi ed il benessere che arriva durante un’escursione. Ma anche per il “contatto” con quell’ambiente tutto da scoprire. Metro dopo metro. Dove bisogna prestare attenzione anche ai singoli passi, al modo in cui si mettono i piedi tra un punto e l’altro. L’insidia è dietro l’angolo. Una pietra, un tratto più pendente ed ecco che puntuale arriva la scivolata. Impari così a camminare guardando in basso, studiando il terreno, individuando il miglior punto dove poggiare il piede. O posizionare il bastoncino per avere un migliore equilibrio o un punto di trazione con cui aiutarti. Così si acquista la consapevolezza del luogo. Delle salite come delle discese. Delle rocce. Della vegetazione circostante. Degli alberi. Degli odori. Dei colori. Della bellezza dei paesaggi. Si osserva tutto. E la mente è finalmente libera di spaziare. Di valutare e di perlustrare. Decidendo il miglior sentiero da prendere. O quello da esplorare per vedere dove porta. Non ci sono indicazioni, obblighi e divieti. Ma solo prospettive aperte, rispetto per l’ambiente che ti sta accogliendo ed un grande senso di libertà…

Mario Torrente

(foto di Giuseppe D’Alì)