L’incanto al Parco del Cerriolo: quando la natura incontra la fede

Una rocca che sembra staccata da tutto il resto, proiettata verso il cielo con in cima una statua bianchissima della Madonna in preghiera. L’hanno chiamata “Regina Pacis”, come simbolo di unione tra tutti i popoli del Mediterraneo. Non potevano scegliere posto migliore. Da qui si gode un senso di tranquillità e di pace che nutre l’anima capace superare ogni confine, abbracciando l’intero territorio sottostante. Al di qua e al di là delle montagne che chiudono le prospettive in questo angolo di Sicilia, nel cuore dell’Agroericino: da un lato il maestoso ed imponente Monte Cofano, dall’altro i delicati e gentili contorni della montagna di Erice, dove ancora echeggiano gli antichi miti della dea Venere. Siamo nel Parco del Cerriolo, proprio davanti Custonaci, la città conosciuta in tutto il mondo per i suoi pregiati marmi. Decisamente meno per la bellezza del suo territorio, che offre davvero scorci incantevoli e la possibilità di fare diverse escursioni, a partire da quelle che da quelle che si snodano dalla Riserva di Monte Cofano, dove si può passare da una passeggiata in riva al mare alla portata di tutti, con il sottofondo della risacca, alla più impegnativa risalita verso la cima ad oltre settecento metri di altezza, da dove si può ammirare un panorama di incanto sul golfo di Bonagia. Che da lassù prende la forma di un cuore. Perché tutto qui pulsa di quell’amore e bellezza per millenni raffigurato dall’immagine della dea Venere. Oggi questa è invece terra Mariana, devota alla Madonna di Custonaci, rappresentata in quel quadro che si dice sia arrivato dal mare, oggi custodito nel Santuario dell’incantevole cittadina. La presenza della Vergine da queste parti è davvero molto radicata: oltre alla Regina Pacis nel Parco del Cerriolo un’altra Madonna veglia sulle comunità dell’Agroericino, ma dai fondali del mare di Cala Bukuto, nel litorale sottostante le pendici di Cofano, dove si trova “Stella Maris”, una enorme statua bianca in perlato di Sicilia raffigurante Maria Santissima di Custonaci alta in tutto 5 metri posizionata a 13 metri di profondità. La si può vedere senza difficoltà con una mascherina a poca distanza dalla costa. E nelle giornata di mare calmo si vede perfettamente anche a pelo d’acqua.

Le tre Madonne sono unite da una linea immaginaria che dal mare di Cala Bukuto passa dal Parco del Cerriolo per arrivare al Santuario di Custonaci. Un ponte di fede e incanto che trova nella Regina Pacis del Parco del Cerriolo il suo epicentro paesaggistico. Perché dalla cima di questa rocca tutto assume i  contorni di quella bellezza che lascia senza fiato. Soprattutto al tramonto, quando il sole cala all’orizzonte del golfo di Bonagia regalando ogni giorno un trionfo di colori sempre diverso. Con sfumature e riflessi che dal blu del mare alle tonalità del crepuscolo rimbalzano sulle pareti di monte Cofano, passando dall’arancione al glicine in un batter di ciglia. Un vero e proprio spettacolo della natura che culmina nei pochi minuti dell’ora blu, con il cielo che sembra diventare la tela di un quadro. Sullo sfondo, la montagna di Erice che incomincia ad essere avvolta dalle penombre della notte assieme al suo agro. Il tutto con i lineamenti aggrazianti della statua della Madonna in preghiera. In un’atmosfera mistica che pervade questo piccolo angolo di paradiso che sembra sospeso tra cielo e mare.

Il Parco del Cerriolo si può raggiungere facilmente dal centro urbano di Custonaci e rappresenta il punto di inizio per intraprendere un percorso da trekking davvero molto particolare, scendendo dal sentiero Cai verso la grotte di Scurati e la Riserva di Monte Cofano, da dove non manca certamente la scelta per il percorso da intraprendere. Anticamente questo viottolo veniva usato dai pellegrini che si recavano nella Cappella del Crocifisso, sul versante Nord della montagna di Cofano. Un antico itinerario della fede a cui oggi si è andato ad aggiungere la nuova Via Crucis realizzata in questi ultimi anni sul lato Ovest del promontorio, quello che si affaccia sul Golfo di Bonagia. Da questo versante della Rocca del Cerriolo è possibile percorrere un sentiero in discesa inizialmente caratterizzato dalle stazioni della Via Crucis via via collocate. L’ultima pochi mesi fa.

Dopo la parte religiosa, la passeggiata continua in un percorso all’insegna dello sport. O almeno così doveva essere un tempo. Adesso restano solo delle tabelle e qualche attrezzo ginnico nascosto dalle erbacce che hanno praticamente avvolto tutto, anche le fontanelle e le piazzole dove sarebbe bello oggi cimentarsi con flessioni e addominali. Sarebbe. Il condizionale è quanto mai d’obbligo. Perché nei fatti il quadro è di più totale abbandono e degrado. Se ne sta andando tutto a male. Un vero peccato, considerate le potenzialità di questo percorso, dove è possibile passare, in pochi minuti, dalla fede, allo sport ad un contesto particolarmente “wild” immergendosi nella fitta vegetazione e costeggiando le pareti rocciose della Rocca del Cerriolo. Un trekking davvero variegato che può regalare due orette di camminata nella natura particolarmente avvincenti. E quando l’ora del tramonto comincia ad avvicinarsi, i corvi che vivono sulla cima di questo promontorio, che a vederlo da lontano sembra quasi un masso venuto giù da chissà quale immensa montagna, iniziano a farsi vedere e sentire, quasi danzando per salutare il giorno che sta per concludersi.

La risalita lungo il sentiero per le grotte di Scurati, quello un tempo usato dai pellegrini, passa infine per la grotta “Cufuni”, un luogo di interesse speleologico caratterizzato dalla formazione di stalattiti e stalagmiti. Anche questo un sito, tutto da fare conoscere e valorizzare, come un po’ tutta l’area. A partire dal percorso ginnico della valle che potrebbe davvero richiamare molti atleti, oltre che gli amanti del trekking. Tornati su, è possibile godersi qualche minuto di relax nel piazzale realizzato davanti la statua bianca della Regina Pacis. Meglio se al tramonto. Quando la rocca viene avvolta dalla magia dei colori all’imbrunire. Da questo momento in poi non ci sono parole che tengano. Certe cose vanno vissute. Andando nei posti. Chiudendo gli occhi e respirando. Ricaricando le energie. E nutrendo l’anima di tutta l’energia positiva che questo luogo da incanto sa sprigionare.

Mario Torrente

La photogallery: il Parco del Cerriolo e la statua della Madonna Regina Pacis

 

 

 Escursione lungo il perimetro della Rocca del Cerriolo

 

 

Tramonto dal Parco del Cerriolo


Il percorso ginnico in condizioni di abbandono

 

(foto Mario Torrente)