Alla scoperta di Hiera

Marettimo è la più distante e “selvaggia” delle isole fanno parte l’arcipelago delle Egadi, seconda per grandezza dopo Favignana. Ma più montuosa e con un habitat davvero particolare. Un paradiso tra mare e montagna che offre davvero tante spunti per delle passeggiate immersi nella natura. Qui si trova davvero di tutto, con una biodiversità unica e la presenza di circa 520 specie endemiche, molto probabilmente dovuta alla sua lontananza dalla costa siciliana e dalla sua geomorfologia, dove rocce calcaree si sono sovrapposte a quelle dolomitiche, creando coste scoscese e inaccessibili in alcuni tratti. Il che regala uno paesaggio di grande bellezza e fascino. Apprezzato dai visitatori che provengono da tutto il mondo. Ultimamente, da un po’ di anni, a Marettimo arrivano anche gruppi per fare trekking lungo i sentieri che collegano praticamente i vari versanti dell’isola. Partendo dal paese è praticamente possibile raggiungere diversi punti. Il più ambito è naturalmente pizzo Falcone, la vetta più alta di Marettimo, con i suoi 686 metri livello del mare, raggiungibile mediante un percorso impegnativo ma alla portata di tutti.

Il nome dell’isola deriva, verosimilmente, dalla fusione delle parole mare e timo, pianta largamente presente sull’isola. Marettimo è un ottimo posto dove trascorrere le vacanze sotto il segno del relax, consentendo opportunità sia agli amanti del mare che a quelli della montagna. Numerosi sono i percorsi trekking, segnalati con cartelli indicanti distanza e  tempi , che permettono di visitare la montagna e le cale lungo la costa. Il nostro viaggio alla scoperta dell’isola sacra inizia in una assolata domenica di inizio primavera. I colori, caldi ed intensi, svelano il risveglio della natura dopo i mesi invernali, spesso caratterizzati dal forte vento proveniente da Nord che frastaglia le coste. L’escursione inizia nei pressi dello scalo vecchio, dalla “Pilusa” per la precisione, dove un tempo gli isolani andavano a fare acqua. La risalita si va subito sentire e nel giro di pochi minuti si arriva già al primo punto panoramico sul centro abitato di Marettimo. Siamo al Calvario, l’antico cimitero dell’isola, abbandonato ormai da anni. Continuando il percorso, sicuramente uno dei più suggestivi ed alla portata di tutti, con un dislivello di circa 300, si arriva alle “ Case Romane”. Da qui l’escursione, dirigendosi verso punta Troia, sul lato Nord dell’isola, si fa più impegnativa. Le Case Romane, chiamate cosi dai marettimari, non sono altro che un antico fortino di età romana, splendido esempio di “opus reticolarum, composte da tre ambienti, un dormitorio per le guardie, un dormitorio per il capitano e un’armeria. Sullo stesso sito sorge una chiesa normanno-bizantina di forma rettangolare e perfettamente orientata ad est. La chiesetta con volte a botte e quattro pilastri centrali, ha un’unica navata divisa in tre campate, con quella centrale sormontata da una volta emisferica.  Costruita dai monaci Basiliani di lingua Greca, fu dedicata a San Simeone. Dal sito delle case Romane si prende un percorso trekking a tratti di una certa difficoltà, per la presenza di burroni e tratti impervi in forte pendenza, che porta verso Punta Troia, costeggiando la montagna. E’ lungo questo percorso che esplode la natura selvaggia dell’isola: si possono vedere tutte le specie vegetali che caratterizzano la macchia mediterranea, primo fra tutti il timo e poi la dafne, l’erica, cisto e anche delle querce. Dal punto di vista faunistico si possono incontrare mufloni, aquile del Bonelli, barbaggianni, il falco pellegrino e non ultimo , anche se molto raro per la loro natura schiva, dei bellissimi cervi. I panorami sono mozzafiato, il vento e il canto del mare laggiù sullo sfondo  sono gli unici suoni che sentirete.

Giunti a Punta Troia ammiriamo il bellissimo castello arroccato sulla cima del suggestivo promontorio. Il castello fu costruito sulle fondamenta di una torre di avvistamento saracena del IX secolo dagli Spagnoli nel 1600. Dalla fine del 1700 divenne carcere per reati politici e, nel 1884 Ferdinando II di Borbone ne decise la chiusura. Dopo circa un secolo di incuria finalmente è stato ristrutturato e aperto al pubblico. Da punta Troia, con un facile sentiero, che costeggia la costa si ritorna al paese. Questo percorso, nella parte nord occidentale dell’isola,  ci ha regalato moltissime suggestioni paesaggistiche, naturalistiche e storiche, facendoci conoscere Marettimo nella sua essenza di incantevole isola.

Roberto Mazzeo

 

(foto di Roberto Mazzeo)