Il cuore è uno «Zingaro» e va…scaminando!

Aria frizzantina alle 8 del mattino.
Indosso il mio giubbino, prendo lo zaino super accessoriato da vera scaminatrice e ancora un po’ intontita, dopo una nottata quasi insonne, si parte.
Direzione Riserva naturale orientata dello Zingaro.
Ebbene sì, io pigra, anzi pigrissima, che corro tutta la settimana, affaccendata fra mille cose, questa domenica per amore di mio marito, che me lo chiedeva da tanto tempo, ho deciso di lasciare il calduccio del nostro talamo e vivere questa bellissima esperienza in un posto che lascia sempre senza fiato!!!
Erano diversi anni che non andavo allo Zingaro, ma il ricordo dei tanti momenti estivi trascorsi lì, in quella caletta che si presenta subito alla vista in tutto il suo splendore, riaffiora in un istante, davanti a quel colore azzurro cristallino che cattura lo sguardo.
Munita del mio bastone, ben regolato da Roberta, ci accingiamo, una trentina di persone, ad iniziare il percorso che si articola fra la vegetazione più fitta e lungo la costa.  paola_roberta_Ad un certo punto non sai se perderti con lo sguardo verso l’infinito del mare, di un blu da cartolina, o verso le vette dei monti, dove si mischia un verde smeraldo con pennellate di bianco/rosato dei mandorli in fiore.
Camminiamo prima in discesa per un po’ e subito dopo affrontiamo una discreta salita che si articola in 200 metri circa di altezza che a metaà percorso ci regala la vista di una maestosa grotta preistorica, un tempo non molto lontano abitata anche da pastori, che colpisce lo sguardo per la pioggerellina leggera che cade dalla roccia in alto.
La parte finale della salita ci conduce, invece, ad un’abitazione che in determinati periodi, ci racconta Mauro, esperto conoscitore del posto, può ospitare veri amanti della natura che vorrebbero concedersi una full immersion di sensazioni del passato: senza acqua, luce e gas, solo un tetto per ripararsi nella notte. Deve essere un’esperienza unica… il respiro della natura e la luce delle stelle… non ci siamo più abituati a queste cose, quanto ci farebbero bene allo spirito invece?!!
Dopo una brevissima pausa spuntino, ricominciamo la discesa.. eh beh bella salita avevamo fatto senza rendercene conto!!
Lasciamo la vista delle vette per concentrarci sulle onde che si infrangono sulla battigia fatta di quei ciottoli bianchi che ti lasciano un’immagine indelebile che ti farebbe ricordare e riconoscere lo Zingaro ovunque.
Ed è nella meravigliosa cala dell’Uzzo che ci fermiamo per pranzare.
Quell’acqua cristallina e la voglia improvvisa di quattro coraggiosi di tuffarsi, ma non pensi nemmeno che siamo a febbraio e che la temperatura dell’acqua sarà gelida, perché lo spettacolo è così bello, da non poter suggerire altro, complice anche una giornata di sole dai colori quasi estivi.
Immersa nel sottofondo delle onde che si infrangono a due passi dai miei piedi nudi penso che abbiano il paradiso sotto gli occhi tutti i giorni e che basterebbe dedicarsi anche solo quell’oretta una tantum a se stessi per rigenerare lo spirito e la mente ed alleggerirli dallo stress e dalle ansie che viviamo nella routine.
La meraviglia della natura che ci regala tanto, senza chiederci nulla in cambio.
Affronto la risalita verso l’auto veramente in estasi e ringrazio mio marito per avermi coinvolta in un’esperienza unica, che mi ha portato pure, dopo tanti anni, a sentire la voglia di scrivere le sensazioni che questa giornata mi/ci ha regalato!!

Paola Domingo