Tra montagna e mare: quando il trekking si tuffa nel mare di dicembre!

Qui si fa sul serio. Il “tra mare e montagna” è per davvero. Nel senso che prima si passeggia tra i sentieri di un promontorio, con tanto di “bastoncini” e tenuta da trekking, per poi ritrovarsi a fare il bagno a mare! Se poi siamo ai primi di dicembre, con l’albero di Natale già armato a casa… beh, questo rende l’idea dell’eccezionalità delle terre di Sicilia. Dove tutto è possibile. Anche ritrovarsi in acque cristalline durante un’escursione di fine anno!

Siamo a Monte Cofano, una delle zone più belle e suggestive della provincia di Trapani, tra Erice e San Vito lo Capo. In un fine settimana che tutto sembra fuorché di dicembre, con temperatura sui venti gradi, mare una tavola, nemmeno un filo di vento. E con colori da favola che regalano panorami mozzafiato tra l’Agroericino e la piana di Macari. Gruppo CaiIl percorso è sempre quello ad anello, che dal mare di Cala Bukuto, a Cornino, risale lungo la sella che collega Cofano al resto della Sicilia, per poi scendere verso il “Tuono”, dove si trova una antichissima torre che fu di una prestigiosa tonnara. L’occasione buona è arrivata con un’ escursione davvero d’eccezione, guidata dal presidente del Cai Sicilia Giuseppe Oliveri nell’ambito dell’attività formativa del nuovo presidio di Erice del Club Alpino Italiano. Che da poco ha messo radici nell’Agroericino per rilanciare l’amore per le passeggiate tra la natura. E non c’è nulla di più bello che imparare scaminando. Cimentandosi con cartine geografiche, bussole, punti cardinali e tutto ciò che ruota attorno ad un trekking. Un mondo da scoprire ed amare che Giuseppe Oliveri, passo dopo passo, ci ha aiutato a cogliere nella sua essenza. Facendo da apripista, con decisione, garbo e compostezza, verso un mondo tutto da conoscere e vivere. Non è solo montagna ma è tutto ciò che affascina l’uomo e che lo porta ad intraprendere un percorso. Qualunque esso sia. In ogni via ed in ogni dove. Sempre alla ricerca di libertà. Di qualcosa da conoscere. Da vivere, cogliere e poi raccontare. Nel fascino dei paesaggi. Nella storia e nella tradizione dei luoghi. Nel rispetto. Nel senso di solidarietà e amicizia che scatta nel gruppo. Dove nessuno deve mai restare in dietro.
Dove si cammina insieme per godere dei doni di madre natura.
Dove si entra in empatia con l’ambiente e con gli altri.
Dove è bello vivere l’avventura di un viaggio tra sentieri e mulattiere. Con semplicità e voglia di scoprire e andare oltre.
Dove comunque ognuno ha qualcosa da trasmettere. Da condividere. Da amare.

Passeggiare nella natura fa stare bene. E quant’è forte quel senso del “richiamo” che ti scatta dentro. Irrefrenabile e incontrollabile. Ora per il bosco. Ora per la montagna. Ora per il mare. Se poi sei dalle parti dell’anello di Cofano, il richiamo e sia per il mare che per la montagna. Inizi dal blu del golfo di Bonagia per ritrovarsi a duecento metri di altezza e tornare nuovamente verso il mare. Su e giù. Da un blu ad un altro blu. Panorama agroericinoCosi, dopo essere passati dal “rospo” (impressionante come questa roccia assomigli al noto anfibio, forse pronto a trasformarsi in un principe azzurro con il bacio di una fanciulla) ed avere conquistato la “sella”, lasciandosi sulla sinistra il sentiero che risale fino alla cima della montagna (quel pizzo Cofano a 659 metri da cui si gode un panorama incomparabile, una vera e propria meraviglia) ecco che inizia la discesa verso la torre dell’antica tonnara. Ed è anche qui un trionfo di colori ed odori.  Più primaverili che autunnali. Di aria invernale, a meno di venti giorni dal solstizio del 21 dicembre, manco a parlarne. Eppure è cosi. Ed i fiori e la vegetazione sembrano davvero portare avanti i mesi del calendario. Ma siamo a dicembre! Certo, una bella giornata ci può anche stare, complice una piacevole brezza di scirocco. E tutto ti puoi aspettare tranne che trovare una temperatura del mare che invita a fare un tuffo. Anche se non sei attrezzato con teli mare e costume. E che si fa? I più “temerari” non hanno dubbi. Via scarponcini e pantaloni da trekking per andare in acqua! Che tutto è fuorché congelata. E vai con le bracciate verso quelle acque cristalline ed invitanti. Incredibile, ma vero! Le foto ed i video finiscono subito sui social network. Ed è pioggia di like, condivisioni e commenti da ogni angolo d’Italia. E c’è anche chi non ci crede (e vai a dargli torto). Ma è la pura e santa verità. Il trekking diventa una nuotata. Con buona pace delle abitudini stagionali. E delle felpe e giacche in paile portate di prima mattina. Ma subito finite nello zaino o a bordo vita.  La prossima volta, per sì e per no, meglio ottimizzare lo spazio nello zaino e portarsi dietro anche il costume ed il telo mare… e magari qualche “contenitore” in meno! Giuseppe docet…

Mario Torrente