Sui passi degli antenati sulla strada punica di Mozia

Scaminado, insieme all’associazione “Zaino in spalla”, vi porta alla scoperta della antica strada sommersa che collega la terra ferma a Motya. L’asse viario collega il promontorio di Birgi con la Porta Nord dell’isola. La strada, realizzata intorno alla metà del VI secolo a.C., è lunga circa 1700 metri, larga 7 metri, ed era costruita sopra una massicciata larga circa 12,50 metri, ricoperta di lastre di pietra irregolari delle dimensioni di 40x 60 cm., adesso, per un innalzamento delle acque la profondità massima è di circa 80 centimetri. Agli estremi della strada erano presenti due muretti alti 45 cenrtimetri. che servivano da protezione. Nelle vicinanze dell’imboccatura della strada, sulla parte costiera di Birgi, sorgeva una necropoli, di cui restano testimonianza frammenti di sarcofagi in pietra disposti lungo la riva. E molto problematico camminare sopra la strada per la presenza di numerose pietre, sicuramente facenti parte della massicciata, mal disposte, coperte di fango e poseidonia, che creano numerosi buchi profondi e poco visibili, per cui la soluzione migliore è tenersi al lato della via. Nell’ultimo tratto, vicino all’arrivo a Mozia, presso la porta nord, sono visibili i pochi lastroni di pietra rimasti che componevano il manto stradale. I partecipanti alla passeggiata, organizzata dal gruppo Zaino in spalla, hanno attraversato l’antica strada che è portava a Mozia, facendo una bella e significativa esperienza, avvolti da un senso di pace e di suggestioni antiche che il luogo richiama alla mente. Si percorre il percorso senza fretta camminando nell’acqua calda dello stagnone, assaporando attimo per attimo i suoi colori, i suoi profumi e lasciandosi trasportare dalla sua magia.

Roberto Mazzeo

(foto Roberto Mazzeo)