La rivincita di madre natura: la dove c’è stato il fuoco…adesso ci sono gli alberelli!

Madre natura fa sempre il suo corso, rimediando alla devastazione ed allo scempio provocato dall’uomo. Dove la folle mano dei piromani ha appiccato il fuoco (nemmeno mia figlia di cinque anni crede alla favola dell’autocombustione) con gli anni sono tornati a crescere gli alberi…certo, un po’ di aiuto, ovvero un’ adeguata opera di manutenzione, sarebbe cosa buona e giusta. Purtroppo è da circa vent’anni che non si fa rimboschimento ed incendio dopo incendio ormai è rimasto davvero ben poco di verde… alberelli (1)Ma gli alberelli cresciuti spontaneamente in diverse zone del Monte danno una speranza: la montagna di Erice potrebbe davvero tornare piena di alberi come un tempo! Sempre che non vada in fumo in un batter di ciglia la paziente e generosa opera di madre natura. Per questo è necessario preservare la montagna, facendo di tutto per scongiurare il rischio di incendi.
Naturalmente la priorità resta la salvaguardia e la valorizzazione degli ultimi polmoni verdi rimasti, a partire da San Matteo, Martogna e dall’antico bosco della vetta, autentici angoli di paradiso, davvero tutti da scoprire. Una passeggiata per i sentieri, come quelli che costeggiano le mura millenarie del borgo medievale, può regalare forti emozioni. Sicuramente da fare! Bisogna poi proteggere questi alberelli ancora “neonati”. da san matteoHanno bisogno delle nostre amorevoli cure ed attenzioni, come i genitori con i loro bambini.
Il versante dei Runzi, piano piano, sta tornando verde ma c’è bisogno anche dell’intervento dell’uomo per aiutare queste piante a crescere. Servono, insomma, scelte lungimiranti che vadano oltre la necessità di tamponare le emergenze. Una svolta è possibile! Ma serve un cambio di marcia nelle strategie di chi è chiamato a gestire la cosa pubblica, dando forza e coraggio alle idee capaci di costruire un futuro migliore. La montagna di Erice può e deve tornare a vivere!
Ps: I nostri figli hanno il diritto di immergersi nella magia di un bosco. A noi il dovere di garantire questo passaggio di consegne…

Mario Torrente