Sulle tracce della Principessa Diana

Quando parliamo di principesse, non si può che pensare a Lady Diana, eppure… nel secolo XV… nella contea di Misilcassino (Ribera), un’altra bella donna con lo stesso nome, animava le mura di un Castello, quello dei Moncada, Principe di Paternò.
Diana era la figlia, bella, bellissima si narra, tanto da dare maggior prestigio al castello dove risiedeva. Ci troviamo su una collina di 200 mt che guarda la vallata del fiume Verdura, una vallata ricca di vegetazione, vigneti... e campi sconfinati di aranceti.
Eh già, ci troviamo a Ribera, il paese famoso per le arance più buone di tutta la Sicilia, peccato che il progresso in cui viviamo e la nuova era del commercio, hanno via via tolto sempre più… questo vanto alla terra riberese, la quale oggi, stenta a riprendersi.
Eppure questo territorio ha tanto da offrire, una terra baciata dal sole tutto l’anno e che, con lo stesso, ha un rapporto di vera gratitudine, basta pensare alla costa che insieme a questo sole… ogni giorno saluta la vicina Africa, Secca Grande, Borgo Bonsignore, Eraclea, Bovo Marina, Scala dei Turchi, luoghi che nulla hanno da invidiare alle più rinomate, quanto fortunate spiagge dell’intero mediterraneo.
Qui si respira ancora il profumo di mare… e quello delle zagare degli aranceti in fiore, una vera poesia per chi percorre queste strade.
Purtroppo l’uomo non ha ancora imparato a comprendere le potenzialità di questo intrinseco territorio… e anziché decantarlo, elogiarlo, promuoverlo, lo spegne sempre più… attraverso l’incuria e l’inquinamento al quale continua a sottoporlo.

Ho visto luoghi “magici” e pieni di fascino, spegnersi davanti l’assurdità del degrado, ho visto tutta l’ignoranza dell’uomo, racchiudersi in un fazzoletto di pochi ettari, macchiato da cumuli inquantificabili di spazzatura di ogni genere (anche inquinante).
Mi chiedo perché? Mi chiedo quando giungerà l’ora di tornare ad amare il proprio creato?!
Questo Siciliano, non è figlio di questa terra, non la merita!

Nonostante il caldo, l’escursione è stata davvero molto suggestiva, non capita tutti i giorni trovarsi a camminare sopra un fiume, sentire i sassi sotto le scarpe, il rumore dell’acqua che ti respira attorno, sono momenti di rara bellezza, pertanto, quando ti capita… vorresti che questo momento non finisse mai, vorresti catturare ogni attimo, ogni sfumatura che c’è intorno a te.

Abbiamo percorso quasi 8 km, tra strade sterrate, sentieri battuti, affatto bollente e le fresche acque del Verdura, 8 km che sembravano il doppio per via del caldo (più di 36 gradi), delle poche zone d’ombra e la difficoltà incontrata sul terreno fluviale, ma la ricompensa l’abbiamo avuta poco prima della salita finale che avrebbe da li a poco sancito la fine dell’escursione.
Una cascata (anche se artificiale) di oltre 180 metri, sopra le nostre teste, sprigionava un’energia infinita, davvero una bella cartolina e un momento importante per potersi rinfrescare.
Al termine, risaliamo la collina… attraversando l’ennesimo aranceto, peccato solo che le arance non erano ancora mature, altrimenti sarebbe stato molto suggestivo penetrare quei colori e quei profumi.

Un ringraziamento particolare alla nostra guida, Carmelo, riberese doc che come pochi altri ha nel suo cuore questo territorio e la valorizzazione e la sua promozione turistica, una persona dalla passione infinita, che ama esaltare ogni pezzo di pietra di questo luogo, trasmettendo ai suoi ospiti… tutta questa energia e questo sconfinato entusiasmo.
Lasciamolo lavorare!!!

Alla prossima escursione
Memmo Gambina

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