Da un’isola all’altra: viaggio in «Sardinia»

A tutto pensavo tranne che alla Sardegna… eppure è andata così! Un intreccio di occasioni e la disponibilità dell’amico Alessio Salvo di Mazara, ci ha portati in Sardegna.

Avevo sentito parlare di questa isola e delle sue meravigliose spiagge: visitarla è stato un po’ come ripercorrere il racconto di quei viaggiatori che me ne avevano parlato.

In senso anti orario abbiamo percorso le strade di Sardegna completando una vera e propria circumnavigazione dell’isola, ben 1300 chilometri di ottime strade, in alcuni tratti arroccate sui monti, ma affascinanti e piene di paesaggi meravigliosi.

Il primo incontro con il mare è avvenuto a Villasimius dove purtroppo la nostra categoria non è ben voluta, divieto di sosta su tutta l’area comunale dalle 22 alle 08 diceva un cartello messo in bella vista.

Ne questo, ne tanti altri cartelli simili ci hanno sconfortato; abbiamo naturalmente continuato il nostro viaggio per le varie cale e spiagge della costa orientale, una più bella dell’altra. Successivamente le ruote dei nostri camper si sono inerpicate per il Parco nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu, dove abbiamo fatto tappa nel paese degli asinelli “Orgosolo”: mai visti tanti asinelli da soma, utilizzati come fossero degli scooter, fantastico!

Inoltre abbiamo approfittato per incontrare i pastori sardi e le loro tradizioni, in località Supramonte: ci hanno accolto con un pranzo tipico immersi nella natura, fantastico purceddu, Ajooo.

L’interno della Sardegna è intrigante quanto le coste: abbiamo attraversato le terre di Dorgali dove viene prodotto il famoso vino Cannonau, per arrivare fino a Nuoro, silenziosa e modesta, ma famosa per la più bella festa della Sardegna, la sagra del redentore.

A Nuoro, presso il Museo etnografico, abbiamo potuto ammirare tutti gli aspetti della cultura materiale della Sardegna tradizionale (abiti, gioielli, manufatti tessili e lignei, armi, maschere, pani, strumenti della musica popolare, utensili e strumenti domestici e di lavoro, ecc.). Particolare attenzione è rivolta alla rappresentazione dei beni immateriali (religiosità popolare, feste superstizione, carnevali tradizionali (Mamuthones), musica, canto e danza, ecc.).

Dopo aver visitato la famigerata Porto Cervo, presso un’altra frazione del Comune di Arzachena ci siamo imbattuti in una sfilata di un gruppo folk rappresentativo dei Mamuthones, la loro rappresentatività era unica, ci hanno coinvolto in balli ed attività varie nel centro di Cannigione dove le risate sono scivolate incontenibili. Successivamente è seguita una giornata in mare a bordo di un bel gommone alla scoperta dell’arcipelago della Maddalena, dove luoghi incantevoli hanno lasciato il segno nei nostri ricordi; fra questi la spiaggia del polpo di cui ci aveva parlato Alessio.

La nostra esperienza di viaggio, intervallata da qualche cena alle ore piccole e da qualche locale notturno, è proseguita verso il posto più bello in assoluto della Sardegna: “la pelosa” in località Stintino. Ragazzi, sembrava di stare in piscina e non al mare, un posto veramente bellissimo: lascio a voi usare la fantasia per capire come mai si chiama “la pelosa”.

La costa occidentale ha sicuramente lasciato il segno nei nostri ricordi con Alghero, bellissima città, ricca di odori e di colori, dalle origini Catalane dove ancora oggi è possibile ascoltare i suoi abitanti parlare la lingua catalana. Siamo rimasti affascinati da questa città anche per alcune similitudini con la nostra Trapani, come per esempio le mura che cingono la città ed il corallo.

Sul finire del nostro viaggio un incontro fortunato con una camperista sarda ci ha condotti a Buggerru, provincia di Iglesias, dove oltre ad ammirare “Cala domestica” abbiamo visitato, muniti di regolare casco da lavoro, “Porto Flavia”, una miniera appositamente costruita nel 1924 su progetto dell’ingegnere Cesare Vecelli, che rese possibile l’imbarco sulle navi da trasporto dei minerali ricavati in quella regione della Sardegna caratterizzata dalla presenza di montagne a picco sul mare e scarsa viabilità.

Dopo tre settimane abbiamo chiuso in bellezza con Cagliari e la visita della città vecchia, presente nella parte alta e con un ottima colazione allo storico Caffè Torino, una cena ricca ed un buon gelato al limone e basilico.

In questo viaggio, abbiamo unito il mare alla montagna passando per la cultura pur non dimenticandoci della “panza… purceddu docet!

Insomma, veramente un bel viaggio, reso ancora più bello dall’ottima compagnia con cui abbiamo condiviso in armonia le esperienze fatte.

Un viaggio che afferma ancora di più la voglia mia e di tutto il mio equipaggio di voler continuare a masticare chilometri.

Buoni km a tutti…

 

Alessandro Carollo